Il fascismo e la razza. La scienza italiana e le politiche razziali del regime by Giorgio Israel

Il fascismo e la razza. La scienza italiana e le politiche razziali del regime by Giorgio Israel

autore:Giorgio Israel [Israel, Giorgio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Razzismo, Fascismo
ISBN: 978-88-15-11612-3
editore: il Mulino
pubblicato: 2010-01-14T23:00:00+00:00


5. L'ondata investe la comunità scientifica

La data del 14 luglio 1938 e il Manifesto degli scienziati razzisti segnano l’atto di nascita dell’antisemitismo di stato, stabilendo l’estraneità degli ebrei italiani alla comunità nazionale e alla razza italica. Abbiamo visto che la comunità ebraica italiana contava allora un po’ meno di cinquantamila persone, cui andavano aggiunti i circa diecimila ebrei stranieri che da molti anni ormai vivevano e lavoravano in Italia.

Gli effetti più immediati furono quelli derivanti dai provvedimenti relativi alla pubblica amministrazione, alla scuola e all’università, seguiti da quelli concernenti le libere professioni e il commercio. Nel giro di qualche mese quasi quattromila persone - tra professori, militari, impiegati pubblici e privati, liberi professionisti e commercianti - furono private di ogni diritto e circa seimila studenti furono allontanati dalle scuole. Una parte emigrò.

Le leggi razziali vennero applicate con particolare accanimento nel campo dell’istruzione. Ancor prima che fossero promulgate, il giornale razzista «Il Tevere» aveva pubblicato le liste dei docenti e degli assistenti universitari ebrei, chiedendo la loro rimozione dalle cattedre, e la lista dei manuali scolastici di autori ebrei il cui uso doveva essere proibito. Altrettanto aveva fatto «Vita Universitaria». È significativo che gli elenchi utilizzati dal giornale di Interlandi fossero uguali a quelli utilizzati, poche settimane dopo, nell’applicazione dei provvedimenti governativi.

Il Regio decreto legge n. 1390 del 5 settembre 1938 decretava l’espulsione di tutte le «persone di razza ebraica» dalla scuola italiana di qualunque «ordine e grado» e la radiazione dei «membri di razza ebraica» dalle accademie e dagli istituti di cultura. Secondo alcuni calcoli i docenti delle scuole secondarie superiori espulsi furono centosettantaquattro e novantanove i professori ordinari universitari, il 7% circa della categoria. Le aree disciplinari più colpite furono la medicina (diciotto espulsi), le scienze matematiche, fisiche e naturali (diciassette), le scienze giuridiche (ventitré), le discipline letterarie e filosofiche (venti).

L’elenco di questi docenti può apparire tedioso al lettore. Eppure vale la pena riportarlo in quanto, per la sua ampiezza e per il rilievo dei nomi che contiene, è più eloquente di qualsiasi commento. La lista seguente dei professori universitari ordinari è ricavata da un censimento ministeriale81. Gli espulsi sono elencati per sede, in ordine alfabetico, riportando fra parentesi la data della prima presa di servizio nella qualità di professore straordinario.



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